Itas Trentino - Lube Civitanova, analisi, numeri e pagelle
Benché la Lube si sia presentata alla ilT Quotidiano Arena senza più nulla da chiedere a questa regular season, che la vede matematicamente murata al terzo posto, in campo con un settetto abbastanza sperimentale, essendosi appoggiata su Tenorio al centro, Hossein in banda, Nikolov opposto e Bisotto libero, le due squadre hanno dato vita ad una battaglia senza esclusione di colpi, divertendo i 4.000 del palazzetto. L’Itas ha avuto la meglio e si è portata a casa i tre punti, ma ha dovuto cedere un set, allontanando la prospettiva di chiudere le regular season da capolista, dato che ora Perugia per scivolare al secondo posto deve perderne due di frazioni e non più una soltanto.
Una vittoria comunque importante per il morale di Sbertoli e compagni, che non hanno giocato la miglior pallavolo di stagione, ma hanno comunque battuto la squadra che li aveva cacciati fuori dalla finale di Coppa Italia e che all’andata si era imposta per 3-1. Importante aver rivisto in campo un buon Kozamernik e di nuovo un convincente Rychlicki, tutta gente che servirà come il pane negli imminenti playoff.
I momenti decisivi
Nel primo set i tre ace di Bartha e Sbertoli lanciano subito l’Itas sul 6-3, un parziale che gela una Lube già di suo sperimentale e che indirizza subito la frazione sui binari ideali per la vicecapolista. La macchina da break point trentina infierisce ancora fino al 13-5 raccogliendo persino un ace con Flavio e poi si diverte fino al 25-14.
Nella seconda frazione cambia tutto. Non la composizione dei settetti, ma capacità dei marchigiani di giocare ad alto livello, con grande sorpresa dei padroni di casa, che all’inizio si fanno trovare impreparati e pagano poi a caro prezzo l’avvio molle, un 7-11 prodotto da un muro di Tenorio su Flavio, da un ace di Hossein su Michieletto, ma anche da tre servizi consecutivi sbagliati dall’Itas, che con enorme fatica riesce anche a trovare la parità a quota 21, ma poi paga dazio ad un errore di Michieletto in attacco e ai contrattacchi degli scatenati Hussein e Nikolov.
Molto simile la terza frazione, giocata dai cucinieri ancora ad alto livello, ma stavolta i gialloblù si sono calati nella parte fin dall’inizio, stringendo i denti per andare a vincere al fotofinish con un lampo di Rychlicki, prima in battuta e poi in attacco. Decisivi per rimanere in gioco gli ace di Rychlicki (9-8) e Lavia (18-18), come la pipe del laterale azzurro su secondo tocco, dopo una difesona di Sbertoli (20-19).
Senza storia la quarta frazione, messa in ghiacciaia dagli uomini di Soli già sul 5-2 (errore di Nikolov, muro di Michieletto e attacco vincente del numero 5). Un muro del redivivo Kozamernik sulla pipe di Nikolov (9-4) ha reso irraggiungibili i trentini, che hanno proseguito con passo costante fino al 25-19, affidandosi ora a Rychlicki, ora a Lavia.
Cosa dicono i numeri
Le cifre complessive premiano la Trentino Volley abbastanza nettamente in tutti i fondamentali, con un 54%-47% in attacco, un 11-7 a muro, un 7-3 per quanto riguarda gli ace, ma sono condizionati dal primo e dall’ultimo set, dominati dai gialloblù. Nei due centrali la battaglia è stata furiosa, come dimostra il netto 41%-57% del secondo set e il 46%-47% del terzo, in attacco, sempre a favore della Lube, la parità quasi assoluta sul fronte di muri (6-5) e degli ace (3-3). A quelli bisogna guardare, volendo immaginare le sfide di una futuribile serie di semifinale scudetto.
Le nostre pagelle
RICCARDO SBERTOLI (pal) 8 – Deve giocare due partite diverse, come già accennato, quella del primo e quarto set, nel quale ha potuto contare su una buon ricezione, e quella del secondo e del terzo nella quale è costretto a correre parecchio. Il suo lo fa sempre e ci aggiunge due ace, che chiudono con largo anticipo la frazione di apertura, e tre ottimi servizi che incanalano sui binari ideali il quarto, non per nulla è il miglior battitore del match (8 break point). Riesce anche a difendere qualche pallone difficile.
KAMIL RYCHLICKI (opp) 7,5 – Il suo 54% (15 su 28) in attacco vale parecchio, perché ha giocato quasi sempre contro un muro ben schierato. Inoltre ha deciso la terza frazione con un servizio violento, che ha generato la free ball del 25-23, valorizzata da un suo attacco vincente. Si merita il premio di mvp, perché aggiunge a questi “plus” due muri e due ace di grande importanza. La speranza è affronti i playoff da protagonista.
ALESSANDRO MICHIELETTO (sch) 7,5 – È il migliore dei trentini in ricezione (52% e 29%) e alla fine anche il migliore in campo in attacco, visto che pareggia il 54% di Rychlicki, ma non incassa alcun muro, contro i 3 di Kamil. Nel secondo e nel terzo set ha però sofferto molto, ricevendo con affanno (38% e 25%) e faticando in attacco, ma non ha mai mollato. Poco incisivo a muro in tutte le frazioni, per non dire del servizio, che porta appena 4 break point in altrettanti set.
DANIELE LAVIA (sch) 7- – In attacco fa più fatica del solito, pur non sbagliando nulla e subendo un solo muro. Il suo 48% finale è il combinato di due pessime prime frazioni (33%) e due buone (50% e 67%). Soffre soprattutto in prima linea, mentre la pipe gli dà soddisfazione. In ricezione si difende senza subire alcun ace, il meglio stavolta lo dà a muro, con ben 3 punti all’attivo. In battuta incide poco (4 break) e sbaglia poco.
FLAVIO GUALBERTO (cen) 6,5 – In attacco, il suo fondamentale migliore, non fa certo faville (44%), quindi questa volta si applica a muro (3 block vincenti) e al servizio, che frutta 6 break point e persino un ace.
BELA BARTHA (cen) 5 – Non è proprio serata, anche per questo viene sostituito da Kozamernik a metà del secondo e a metà del terzo set e lasciato direttamente in panchina nel quarto. Il suo problema è che dopo un inizio pirotecnico (5 punti con attacco e battuta fino al 15-8 del primo parziale) non gli riesce più nulla e tira quattro servizi a mezza rete.
GABRIELE LAURENZANO (lib) 7 – I rilevatori dei dati sono sempre inflessibili sulle sue percentuali in ricezione (42% di positive e 12% di perfette), ma tutto sommato ha retto bene, anche considerando che ha toccato ben 24 palloni superato solo da Hossein (27). Importanti alcune sue difese, purtroppo non sempre valorizzare dai compagni.
JAN KOZAMERNIK (cen) 7 - Fabio Soli gli dà l’opportunità di giocare due mezzi set, il secondo e il terzo, e il quarto per intero: per lui è come rivedere la luce dopo tre mesi lontano dal palco. In attacco viaggia con passo sicuro (86%), per gli altri fondamentali bisogna avere un po’ di pazienza.